Sotto il termine di “cattiva circolazione” molti pazienti includono sintomi che non sempre sono ascrivibili a problemi vascolari. Tra i più comuni, sono riferiti crampi, formicolii, ridotta sensibilità, difficoltà alla deambulazione, dolori a riposo, gonfiori alle caviglie, sensazione abnorme di freddo, arrossamenti, prurito, cambi di colorito della cute, senso di peso gravativo nella prolungata stazione eretta, facilità ai lividi, ecc.
La figura dell’angiologo risulta indispensabile per definire la loro appartenenza a malattie delle arterie o delle vene. Solo dopo uno scrupoloso esame clinico, condotto dopo un’approfondita anamnesi, si potranno ascrivere detti sintomi al sistema circolatorio o invece ad altri organi e apparati.
Nel primo caso, dopo eventuali approfondimenti diagnostici, verrà prescritta una terapia adeguata e stabilita la frequenza dei controlli. Nel caso in cui invece se ne sia esclusa la responsabilità, al paziente verrà consigliato lo specialista più idoneo alla soluzione dei suoi problemi.
Cosa fa bene per la circolazione dell gambe?
La circolazione delle gambe, come per ogni altro organo e apparato, si compie attraverso il sistema arterioso, che consente l’arrivo del sangue necessario al nutrimento dei tessuti, e quello venoso, che conduce il sangue di ritorno ai tronchi collettori e al cuore.
Quindi, molto genericamente, è consigliabile, in assenza di sintomi specifici, seguire le regole generali che consentono il mantenimento della salute: alimentazione corretta, controllo del peso, scrupolosa igiene, attività fisica anche moderata ma regolare, effettuazione di esami clinici cadenzati. In particolare, si evitino sbalzi di temperatura, sedentarietà, prolungate esposizioni al sole, uso di calzature non idonee ad una corretta deambulazione.
Ma solo lo specialista angiologo, specie in presenza di pazienti con familiarità per malattie circolatorie, potrà indicare gli idonei strumenti di prevenzione e definire i possibili rischi di contrarre malattie vascolari.