Il rischio di malattie cardio-vascolari è in genere sottostimato dalle donne, che continuano a percepire il cancro, specie quello al seno, come la principale minaccia alla propria salute. Purtroppo però la natura non fa sconti e, al pari degli uomini, le malattie cardio-vascolari rappresentano la principale causa di morte anche nel gentil sesso.
L’errata convinzione, anche da parte di diversi protagonisti della salute, che le donne siano meno esposte a questo tipo di malattie, ha reso vane diverse campagne informative volte a sensibilizzare la popolazione femminile e i sanitari sul loro rischio effettivo. E’ proprio da questa consapevolezza che può nascere la volontà di controlli specialistici per lo studio dei fattori di rischio che possano esporre la donna alle diverse affezioni del cuore e del sistema vascolare.
Non stupisce quindi il risultato di un vasto studio condotto su quasi 6.000 donne che ha evidenziato come il 23% delle donne con rischio elevato e il 62% di quelle con rischio molto elevato sottostimassero il reale pericolo cui erano esposte. Altro elemento importante riguarda l’età: sebbene il rischio cardio-vascolare aumenti in periodo climaterico, anche donne più giovani, con precedenti personali o familiari di eventi clinici importanti sono invitate a monitorizzare e a ridurre i loro fattori di rischio.
Lo specialista cardiologo e quello vascolare, in base ad una particolareggiata raccolta di notizie cliniche, stabiliranno gli esami ematologici e quelli strumentali da praticare e la frequenza consigliabile per effettuarli.
Ad esempio, la donna con precedenti di diabete familiare o affetta di ipertensione anche instabile o da sovrappeso, verrà avviata ad un preciso screening secondo protocolli stabiliti.
E’ quanto mettiamo in pratica nel nostro studio, valendoci della consulenza clinica e strumentale che esso è in grado di offrire.